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157° Anniversario battaglia di Custoza (Verona)

mar 20 giu

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Luogo da definire

157° Anniversario battaglia di Custoza (Verona)
157° Anniversario battaglia di Custoza (Verona)

Data e Luogo

20 giu 2023, 00:00

Luogo da definire

Memoriale della Ricorrenza

20 Giugno 1866 - La Battaglia di Custoza

​​​​La terza guerra d’indipendenza è la prima guerra che coinvolge l’Esercito Italiano così definito dal 4 maggio 1861 e risultato della sommatoria dell’Armata Sarda, dell’Esercito Borbonico, dei Garibaldini e di tutte le altre forze assorbite dagli stati preunitari.

Nei suoi primi anni cresce dimensionalmente per quanto il bilancio del nuovo stato lo consenta, trovandosi impiegato nella campagna contro il brigantaggio, cosa che non abitua le gerarchie alla manovra di una guerra convenzionale.

La guerra viene dichiarata il 20 giugno 1866 con le forze italiane ammassate in Lombardia e Emilia Romagna, a destra del Mincio e del Po lungo i confini del Veneto.

La manovra strategica vorrebbe che le due Armate in cui è suddiviso l’Esercito entrassero l’una dalla Lombardia nel “quadrilatero” attirando le forze Imperiali, e l’altra risalente dal Po, per colpirle alle spalle tagliando i rifornimenti.

Prologo

L’Esercito è nominalmente in mano al Re Vittorio Emanuele II che però non esercita il comando come a San Martino. Lo fa per lui il Generale La Marmora, Capo di Stato Maggiore.

Secondo il La Marmora gli Imperiali sono schierati dietro l’Adige e per questo, sulla base dell’idea strategica precedentemente descritta, a tre giorni dalla consegna della dichiarazione di guerra, nella notte fra il 23 e 24 giugno, varca il Mincio con due Corpi d’Armata su 4 divisioni ciascuno e muove a ventaglio verso l’Adige, sicuro di affrontare un mero movimento eminentemente logistico.

Gli Imperiali in effetti erano schierati dietro l’Adige ma all’atto della dichiarazione di guerra hanno spostato in avanti le forze con l’intenzione di muovere attraverso le colline moreniche a destra del lago di Garda e colpire l’Esercito Italiano che entra nel Veneto.

​Notte del 23 Giugno

Fra le due e le tre del mattino i due Corpi Italiani, il I guidato dal Generale Durando e il III dal Generale Morozzo della Rocca si mettono in Marcia.

Il I corpo (Divisioni 1^, 2^, 3^ e 5^) partendo dall’area di Solferino/ San Martino, deve varcare il Mincio e muovere con tre divisioni attraverso quelle colline su cui gli Austriaci si sono già avvicinati, per raggiungere posizioni idonee a dar battaglia sull’Adige.

La 2^ Divisione del Generale Pianell resta invece intorno Peschiera per controllare la piazzaforte. Il movimento del I Corpo incontra la prima difficoltà quando la 1^ divisione (Gen. Cerale) invece di attraversare il Mincio in prossimità di Peschiera e raggiungere da Est Castelnuovo, cambia itinerario, scende a Valeggio per risalire verso l’obiettivo.

Questo ingolfa il movimento della 3^ e della 5^ divisione che si scavalcano e ostacolano a vicenda causando notevoli ritardi alla progressione dei reparti. Non basta. Ciascuna divisione muove con una avanguardia che precede il grosso delle Brigate. L’avanguardia della 5^ Divisione (Gen. Sirtori) nell’uscire da Valeggio sbaglia strada e procede verso Oliosi, sulla strada per Castelnuovo, obiettivo della 1^ Divisione. Il grosso della 5^ marcia ignaro senza avanguardia verso il suo obiettivo al di là del fiume Tione. A destra della 5^ Divisone avanza arretrata la 3^ (Gen. Brignone) che costeggiando i rilievi e tenendosi in pianura, deve raggiungere Sommacampagna e poi Sona.

A sud partendo da Goito muove il III Corpo con la 7^, 8^, 9^ e 16^ Divisione.che riempiono la piana con l’8^ (Gen. Cugia) e la 9^ (Gen. Govone) più arretrate, precedute dalla 7^ (Gen. Bixio) e dalla 16^ (Gen. Umberto di Savoia) che apre la strada con la Brigata “Parma”.

Primo Mattino​

La presenza nemica si manifesta a Nord intorno alle 06.00 del mattino quando l’avanguardia della 5^ Divisione trova gli Imperiali a Oliosi ed il resto della Divisione vi incappa ancora in ordine di marcia.

Il Gen. Sirtori, di estrazione garibaldina “senza por tempo in mezzo” schiera le sue due brigate, “Brescia” e “Valtellina” cui assegna un obiettivo ciascuna e da battaglia.

Quasi contemporaneamente a Sud l’avanguardia della 16^ Divisione incontra un miglio fuori Villafranca delle unità nemiche a cavallo che nel giro di poco si scaglieranno contro i fanti italiani. Lo scontro coinvolge la 16^ Divisione e la 7^ che serra sotto con le Brigate “Re” e “Ferrara” che saranno seguite anche dalla “Pistoia” della 9^.

Mattino fino alle 11.00

Nel frattempo a Nord la 1^ Divisione ha raggiunto l’avanguardia della 5^ bloccata sotto Oliosi. Il Gen. Cerale, Comandante della 1^, invia la Brigata “Forlì” all’assalto del villaggio che viene preso e superato e muove invece verso ovest la Brigata “Pisa” in direzione del nemico che lo bersaglia dalle quote prospicienti la strada. La 5^ Divisone prova a superare il Tione, ci riesce ma ben presto capisce che il nemico che la fronteggia non è un’avanguardia in perlustrazione e, suo malgrado, è costretta a ripiegare sul Tione. Contemporaneamente al centro la 3^ Divisione con le Brigate “Granatieri di Sardegna” e “Granatieri di Lombardia” si inerpica sulle quote assegnate dove subisce il fuoco delle artiglierie nemiche schierate in posizione assai vantaggiosa poco più a nord. Nella valle dello Staffale che solca i rilievi dove la 3^ si è schierata, scendono suddivisi in colonne due Corpi d’Armata nemici, il VII e il IX che a breve si scaglieranno sull’area di Custoza, punto cruciale degli schieramenti. La pressione nemica con tre Corpi d’Armata e la riserva si scarica sul I Corpo Italiano che comincia a cedere terreno. A Nord La 1^ Divisione subisce l’azione nemica del V Corpo d’Armata e retrocede, lasciando Oliosi, scavalcata sul Monte Vento dalla riserva del 1° Corpo d’Armata. Intanto, la Brigata “Aosta”, su iniziativa del Comandante della 2^ Divisione, sempre ferma a Peschiera, varca il Mincio e attacca il nemico sul fianco bloccandone la progressione verso il Monte Vento. Al centro Custoza è presa dagli Austriaci che però non riescono a piegare i Granatieri. Fra le 10.30 e le 11.00 la 9^ Divisione e l’8^ raggiungono i monti Torre e Santa Croce. A Villafranca, fianco Sud dello schieramento, dalle 10.00 non succede più nulla ma le altre due divisioni del III Corpo, 7^ e 16^ non si muovono.

Tarda mattinata

A nord, anche la Brigata “Siena” della 2^ Divisione attraversa il Mincio e con i resti della riserva del I° Corpo e la Brigata “Valtellina” della 5^ Divisione sigillano il fronte a Nord di Valeggio. Al centro, nel disinteresse dei due Comandi di Corpo d’Armata la 3^ Divisione del I Corpo e la 9^ e 8^ del III reggono l’urto del nemico. Custoza Viene ripresa dai bersaglieri della 9^ Divisione mentre l’8^ sostituisce la 3^ Divisione che ripiega verso Valeggio. Intorno alle 12.00 tutto il fronte si placa sotto un sole cocente. La Marmora a Valeggio assiste al triste passaggio dei resti della 1^ e della 3^ Divisione, maturando l’idea che sia opportuno ripiegare. Sentendo troppo minacciata la strada da Valeggio scende verso Goito ad assicurare quel passaggio.

Pomeriggio

A Nord il Generale Sirtori compresso sulla riva del Tione con la sua 5^ Divisione, nel tentativo di sbloccare la situazione di stallo, riparte all’assalto occupando Pernisa. Nello stesso momento al centro la 9^ Divisione riesce a guadagnare spazio intorno a Custoza. L’illusione dura poco. Nel volgere di un paio d’ore, sotto un diluvio di fuoco gli Imperiali scacciano a Nord la 5^ Divisione oltre il Tione e al centro riprendono Custoza; alle 16.30 sono sul Monte Torre. Il sussulto offensivo scopre la riserva del I Corpo posta ancora sul Monte Vento che viene abbandonato. La 2^ Divisione imbastisce a Nord la difesa di Valeggio mentre al centro la 9^ Divisione lascia Custoza. Alle 17.45 giungono gli ordini per far ripiegare i due Corpi.

Sera

A nord la 2^ Divisione garantisce l’attraversamento del Mincio prima di varcarlo anch’essa. Al centro la 9^ Divisione si ritira su Pozzolo dove ripassa a sua volta il Mincio mentre a Sud la 16^ Divisione riguadagna Goito seguita dall’8^ che ha lasciato le alture sopra Custoza intorno alle 18.00. Chiude il ripiegamento la 7^ Divisione di Bixio che sostiene ancora lo scontro con gli Imperiali che, peraltro, fiaccati dalla lunga giornata di battaglia non inseguono né pressano gli italiani in nessun punto del fronte. A sera, a causa delle perdite subite e della durezza degli scontri, ancora non sono sicuri di aver ottenuto una vittoria.

Fonte: https://www.esercito.difesa.it/storia/Pagine/la-battaglia-di-custoza.aspx

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